Novartes  via Roma 11,  Montagnana (PD)  35044

Attività di cura e benessere

Nell'antropologia antroposofica viene ampliata la visione materiale e riduzionista dell'approccio scientifico tradizionale, e l'essere umano che da tale quadro emerge, viene a presentare oltre che una componente fisico-corporea, anche una psichico-animica e una spirituale. In tale visione l'uomo si configura quindi come triarticolato, e i suoi arti costitutivi, vengono suddivisi in una parte fisica (composta di materia), una parte eterica (costituita dalle forze di crescita e rigenerazione), una parte astrale (data dalle emozioni e dalla vita di sentimento) e una ancora più elevata, costituita dal nostro Essere individuale, origine dell'auto-coscienza. Secondo la medicina antroposofica, lo stato di salute o di malattia, dipende dall'equilibrio esistente tra queste quattro parti e ogni processo di guarigione, prevede una terapia che bilanci in senso dinamico e armonico tale disequilibrio, grazie ad interventi diretti alla componente corporea, animica e spirituale dell'individuo. In tale medicina, le malattie non vengono quindi viste come impedimenti o danni da riparare, bensì come occasioni di sviluppo e di crescita dovute all'acquisizione di una nuova e sempre più ampia consapevolezza di se stessi. Il medico viene a ricoprire in tal senso un ruolo fondamentale, poiché sceglie di essere non un mero prescrittore di farmaci, di esami o di trattamenti standardizzati, ma il "responsabile" del percorso di auto- guarigione del paziente, essendo tale percorso connesso a un processo individuale di consapevolezza e cambiamento. Questo presuppone una fiducia nel terapeuta e nel rapporto terapeutico tale da permettere lo sviluppo di quella Volontà e quel Calore umano, che costituiscono la base imprescindibile del vero processo di guarigione. In questa prospettiva, il medico accoglie la persona e nel corso dei colloqui indaga sugli aspetti presenti e passati determinanti la sua richiesta di aiuto, per individuare così i nodi cruciali della storia personale; attraverso la visita, coglie inoltre le manifestazioni che il corpo e l'anima esprimono in termini di sintomi e segni ben precisi. Il processo terapeutico viene così ad essere massimamente individualizzato, poiché ogni singola persona porta in sé tratti e caratteristiche uniche. Le terapie prescritte, dipendono dalla capacità del medico di individuare i processi di disequilibrio e le necessità della persona, e a seconda delle caratteristiche evidenziate, possono essere di tipo farmacologico, fisico, artistico e psicologico. Terapia medica e fisica L'approfondimento conoscitivo sul paziente da parte del medico, porta a una diagnosi e a una decisione terapeutica, che nel caso dell'approccio antroposofico, prevede molto spesso la prescrizione di farmaci omeopatici e rimedi naturali. Per chiarire al meglio la diagnosi ci si concentra in modo particolare sulla raccolta anamnestica, sull'aspetto biografico e sulle condizioni cliniche del paziente il quale, giustamente accompagnato, può iniziare a conoscere le proprie caratteristiche e i propri punti di disequilibrio. Conseguentemente, il medico potrà proporre oltre ai trattamenti farmacologici, anche quelli fisici, che consistono in massaggi, impacchi, bagni e vari altri trattamenti. I medici che operano attualmente al Centro Novartes, hanno una specializzazione antroposofica e si occupano di problematiche riguardanti sia l'età infantile che quella adulta, con particolare riferimento alle malattie di carattere medico generale, psichiatrico e psicoterapeutico. A loro diretto contatto, interni o esterni al Centro, collaborano professionisti diplomati che si occupano di fisioterapia e varie tecniche di massaggio: riflessologia plantare, linfodrenaggio, shiatsu e massaggio ritmico. Terapia artistica L'Arteterapia costituisce già da lungo tempo un supporto fondamentale al trattamento medico e può essere indicata per malattie di varia natura: psichica, fisica e psicosomatica. Se giustamente applicata, determina i propri effetti benefici dovuti alla capacità armonizzante ed equilibrante sull'individuo, agente sostanzialmente sugli arti costitutivi. L'effetto terapeutico, si avvale degli elementi stessi del processo artistico, che attingendo alla creatività di chi lo pratica, permette la graduale espressione di tratti individuali e vissuti interiori che vengono così portati a coscienza. L'arteterapeuta, agendo in stretta collaborazione con il medico, accompagna la persona nel percorso di cura senza apportare interpretazioni verbali, ma dando le dovute indicazioni per il lavoro da eseguire e osservando di volta in volta il processo artistico. La sua esperienza e capacità percettiva, gli permettono di cogliere le caratteristiche espressive del paziente, evidenzianti il disequilibrio e il sottostante disagio, così da agire sul processo artistico stesso in senso terapeutico. A tale scopo può utilizzare i seguenti "strumenti" artistici: disegno di forme, scultura, pittura, musica, canto, arte della parola ed euritmia. Attualmente il Centro Novartes propone le seguenti attività: terapia artistica con il colore, musicoterapia e cantoterapia. Terapia con il colore Il processo pittorico prevede l'utilizzo della tecnica ad acquerello, la quale viene sviluppata attraverso esercizi iniziali che richiamano i gesti archetipici dei colori fondamentali, definiti in antroposofia "colori Splendore". Le fasi successive della terapia, a seconda delle problematiche evidenziate dagli esercizi fondamentali, prevedono invece un'individualizzazione dei temi e dei colori trattati. Colui che dipinge, segue le indicazioni date e porta ad espressione le proprie caratteristiche, che vengono colte dall'arteterapeuta ed utilizzate nel processo terapeutico. Tutto il lavoro, viene reso oggettivo grazie a un metodo di lettura non interpretativo ma collegato al processo creativo stesso. Il percorso ha una durata minima di qualche mese e può essere prolungato a seconda delle esigenze del paziente. Terapia con la musica e il canto Il processo terapeutico si basa sugli elementi musicali fondamentali, costituiti dai suoni, dagli intervalli, dal ritmo, dalla melodia e dall'armonia, in rapporto agli strumenti e alla voce. Nella sua essenza agisce sulle diverse parti dell'individuo che sono costituite dal corpo fisico, dalle forze vitali, dalla sfera emotiva e dalla parte intellettivo-cosciente. Lo scopo è quello di permettere un processo di auto-guarigione, attraverso la stimolazione di forze interiori risanatrici sviluppate in modo libero. Sia per quanto riguarda la fase giovanile che quella adulta, molte sono le patologie e i disequilibri che possono beneficiare di tale approccio. Ciò avviene grazie allo sviluppo di una particolare Sensibilità Musicale che permette di migliorare la funzionalità respiratoria, di tranquillizzare l'animo, di fortificare e armonizzare la propria interiorità, di aprire o ampliare le porte comunicative, spesso disarmoniche. La Musicoterapia agisce inoltre migliorando la concentrazione, stimolando la percezione di se stessi e la fiducia nelle proprie qualità. Terapia psicologica La moderna scienza psicologica, e l'approccio psicoterapico che da essa deriva, si fonda su un metodo conoscitivo di tipo razionale-intellettualistico, che anche laddove tocca il tema dell'inconscio, prevede quale origine della psiche (o anima in greco), il corpo fisico e i suoi processi organici: neuro-trasmettitori chimici prodotti dal cervello, formanti emozioni, sentimenti, desideri, paure e così via. Da tale impostazione ne consegue una mistificazione del significato originario di Psychè o Anima, considerata nel passato istanza a sé autonoma e trasformata ora dalla psicologia moderna, che ha dato così forma a una "scienza dell'anima" senza più l'Anima. L'approccio psicologico sviluppato al Centro, si fonda invece su una concezione dell'essere umano visto nella sua totalità e caratterizzato da una natura tri-articolata, fatta di corpo, anima (psiche) e spirito, dove per spirito s'intende la presenza di un Io individuale avente la capacità di creare autonomamente pensieri, e quindi anche auto-coscienza. Il punto di riferimento dell'attività psicoterapeutica, è infatti proprio la vita autonoma dell'anima, che seguendo la propria natura, influenza e viene influenzata dalla vita del corpo e dello spirito. Ne possono allora derivare vissuti positivi ma anche d'insicurezza, di paura, di tristezza, di fobia, di ansia e di panico. Abitualmente tali stati d'animo, determinanti la sintomatologia di chi soffre, sono proprio l'evidenza di un disequilibrio interiore che si è costituito nel tempo, quale conseguenza di fattori biografici e di mancata attività riequilibratrice da parte della persona stessa. Lo psicoterapeuta ha il compito di accogliere il paziente con il proprio disagio, rilevando nel modo più approfondito possibile tutta la sua storia personale e clinica per permettere, laddove le condizioni lo consentano, di sviluppare consapevolezza rispetto al proprio percorso di vita che, passando per il presente, trova origine nel passato e si proietta al futuro. Compito del terapeuta è quindi quello di intuire tale ampio processo, permettendo al paziente di potersi da una parte accettare, e dall'altra, rendere consapevole, e quindi anche libero nelle scelte da attuare. Per fare ciò, non deve intervenire sulla sua libera scelta, influenzandolo, ma deve spingersi nella conoscenza di ciò che si nasconde e si muove nel suo animo. Tale potenziale conoscitivo, diviene quindi fondamentale ai fini terapeutici, e lo può avere solo chi ha già sperimentato profondamente la vita della propria anima: "Solo quando hai veramente conquistato qualcosa, lo puoi donare agli altri". Il presupposto fondamentale perché questo avvenga, è la solida relazione terapeutica e la reciproca fiducia. In tale prospettiva, l'obbiettivo del terapeuta non è solo quello di attutire o togliere i sintomi, ma anche di permettere alla persona di conquistare consapevolezza, autonomia, e in ultima istanza anche libertà. È peraltro indubbio che conquistare libertà sia molto più difficile e faticoso che attutire semplicemente la sofferenza, ma tuttavia tale fatica, se giustamente concepita e supportata, può portare benefici consistenti e può anche far comprendere che la malattia, sia fisica che psichica, non è solo fonte di sofferenza, ma anche occasione di crescita e cambiamento.
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